Kataklò Athletic Dance Theatre
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Giulia Staccioli

Kataklò Athletic Dance Theatre

I Kataklò partecipano alla Cerimonia d’Apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006

Il 10 Febbraio 2006 i Kataklò hanno preso parte ad un evento di importanza mondiale: la Cerimonia di Apertura della XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. I valori di fratellanza e di dialogo tra popoli e culture, che rendono i Giochi differenti da ogni altro avvenimento sportivo, insieme allo stile e alla creatività italiana sono stati rappresentati e raccontati attraverso scenografie uniche, coreografie di massa, straordinari giochi di luce e una memorabile colonna sonora. In tale occasione il compito dei Kataklò è stato quello di realizzare la coreografia di uno dei segmenti che hanno composto la manifestazione.

Segmento che, come gran parte della Cerimonia, ha visto impegnati sotto la direzione artistica di Giulia Staccioli anche 149 performers volontari accuratamente selezionati, ai quali è stato richiesto un grande impegno fisico ed emozionale. Il lungo ed attento lavoro di studio supportato dall’esperienza dei Kataklò insieme al forte coinvolgimento ed alla partecipazione di tutti hanno portato al superamento delle difficoltà e alla condivisione dei sacrifici con un vero “spirito olimpico”. E proprio Spirito Olimpico – Citius, Altius, Fortius è il titolo del segmento realizzato dai Kataklò.

Come è nata l’idea dei Cinque Cerchi.

Inizia già nel 2003 la stretta collaborazione tra Giulia Staccioli e la società che ha coordinato le manifestazioni di apertura e chiusura dei Giochi – la K2006 di FILMASTER GROUP – sotto la direzione del Produttore Esecutivo e Direttore Creativo Marco Balich e la Supervisione dell’Art Director Lida Castelli.

La struttura scenica del segmento è nata a Milano, negli uffici di Film Master, sulla base di un’idea di Giulia Staccioli e di un semplice prototipo da lei stessa realizzato. Una straordinaria équipe ha collaborato affinché questa idea si realizzasse. La musica del segmento, appositamente composta dal brillante Michele Centonze con la collaborazione di Stefano Nanni, è diventata in seguito il leit motiv dei Giochi ed i costumi, curati dalla Costume Designer premio Oscar Gabriella Pescucci, hanno evidenziato gli statuari corpi dei performers.

Attraverso la supervisione e la creatività del Production Designer Mark Fisher, il progetto si è evoluto fino a diventare una struttura complessa e sofisticata, frutto di uno studio ingegneristico durato quasi un anno e diviso fra Italia, Inghilterra e Belgio. I Cinque Cerchi, i più grandi mai costruiti, sono di fatto cinque ascensori indipendenti di 7 metri di diametro ciascuno, altamente tecnologici, costruiti in alluminio e capaci di raggiungere un’altezza massima di 18 metri.

La Coreografia

24 interpreti (12 ballerini Kataklò e 12 volontari) svolgono la coreografia su tre cerchi che si alternano a diverse altezze, salendo e scendendo paralleli al suolo. La coreografia, che comprende movimenti e successioni tratti dagli spettacoli Livingston, oltre i limiti e Up-Verticali energie, gioca sull’idea di un girotondo aereo (il rimando in questo caso è allo Spirito Olimpico per la gioia, la non violenza, l’annullamento delle gerarchie) che gli interpreti, con passaggi acrobatici e l’ausilio di imbraghi e corde di sicurezza, realizzano con la massima naturalezza. 16 performers volontari sono posizionati sui due cerchi che rimangono in basso per tutta la durata della loro performance ed eseguono movimenti a coppie (gli uomini indossano imbrachi e sono ancorati alla struttura con due corde fissate alle balaustre dei cerchi). Le ginnaste volontarie, 41 denominate “Ragni” e 41 denominate “Danzatrici”, eseguono la coreografia a terra attorno alla struttura dei Cinque Cerchi che costituisce il cuore del segmento.

Al termine della coreografia tutti gli interpreti abbandonano la struttura e un’azione scenica a sorpresa svela il più grande omaggio allo Spirito Olimpico che sia mai stato realizzato in una Cerimonia di Apertura: i Cinque Cerchi raggiungono la posizione verticale rivelando tutto il loro valore simbolico e componendo un grande portale sotto al quale faranno il loro ingresso gli atleti delle nazioni partecipanti.

Per la realizzazione di questo segmento, e in particolare per quella della coreografia dei Cerchi Alti, la compagnia e i volontari hanno effettuato quasi 200 ore di prove che, iniziate a maggio 2005, sono andate via via intensificandosi fino al giorno stesso della Cerimonia. Inoltre alcuni volontari, fra quelli che si sono esibiti sui cerchi bassi, sono stati anche preparati per far fronte all’eventuale necessità di sostituire i performers sui cerchi più alti.

Per la messa in scena di questo segmento, oltre alle performance degli atleti sono stati impegnati in un attento lavoro anche altre figure professionali. Più specificamente: per la compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre 1 Direttore di Produzione, 4 Assistenti Coreografia al suolo, 1 Rigger e la partecipazione di Andrea Zorzi; mentre per K2006 1 Responsabile Tecnico, 1 Coordinatore di Segmento, 1 Assistente Coreografia al suolo e 4 Riggers.

La creatività e l’impegno di tutti hanno permesso all’idea iniziale di prender forma, facendo divenire i Cinque Cerchi un’icona dei momenti più suggestivi ed emozionanti, sia coreografici sia protocollari, dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.